La patetica immagine accanto, che sembra tolta da un film neo-realista,
riassume in termini di dolore e insieme di speranza la fine della guerra. E i protagonisti
sono tre: lei che ha atteso per anni, lui che dopo anni torna a casa, e la bicicletta, un
po' rudimentale allapparenza, da uomo perché cosi ci si stava sopra in due, con il
'catarifrangente' e il parafango bianco che la guerra aveva imposto. Dal primo velocipede
senza pedali è passato più di un secolo in cui questo mezzo 'povero' da trasporto ha
vissuto più di una epopea. La bicicletta è di nuovo usata in funzione pratica, non è
nè sport nè svago, è solo un mezzo per vivere e sperare.